..“Solo nel momento presente – dice Stern – noi siamo vivi psicologicamente e consciamente: ne deriva che è la coscienza, non l’inconscio, il mistero chiave’. Il momento presente, come la musica, si ascolta e si vive nell’attimo, cioè nel ΧΑΙΡΟΣ del tempo soggettivo, in cui accade l’evento mentre il tempo scorre: una parentesi soggettiva che può essere enucleata dal ΧΡΟΝΟΣ o tempo
oggettivo” (Stern D. Il momento presente , Milano, Cortina Raffaello – 2005).
Questo è tutto quello che abbiamo tra le mani e tutto quello che, soprattutto a un malato oncologico, dovremmo trasmettere: nella vita il ΧΡΟΝΟΣ serve alle stagioni, il ΧΑΙΡΟΣ serve agli uomini.
Se siamo in grado di vivere pienamente il nostro presente, il tempo non ha più valore, il ticchettio si allontana fino a spegnersi e non si percepisce il fuori, ma il dentro. La musica è qualcosa d’indefinito e indefinibile nel corpo, nasce fuori a volte, altre dentro, spesso è ovunque, risuona in ogni parte del cervello, vibra in ogni nostra cellula, da qualsiasi parte arrivi ti riempie.
È un po’ lo stesso processo della malattia in fondo… e allora arriviamo a pensare che nella vita non ha senso avere tempo se non si è capaci di viverlo.
Il grande potere della musicoterapia può essere e deve essere anche questo: dare la possibilità a chi ha poco tempo di trasformare il ticchettio in emozioni, i tremori in presenza totale, la paura in un sorriso.
Dobbiamo essere il mezzo attraverso il quale il nostro paziente possa vivere un’esperienza viva, intensa, che serva per alleggerirsi o per muoversi, per sognare o raccontare, e che al tempo stesso sia utile al vivere pienamente l’attimo presente.
La realtà è che se non viviamo il tempo come qualità soggettiva, ma come quantità oggettiva, tutte le nostre relazioni saranno rivolte al futuro, che resterà senza basi importanti e di valore, poiché è la qualità del nostro presente a donare qualità al nostro futuro. Il domani nasce dal nostro ‘ora’.  Non possiamo vivere un tempo senza qualità, perché non conosciamo il ΧΡΟΝΟΣ che c’è dato, sappiamo di lui solo la sua finitezza. Solo nel vivere pienamente ogni attimo, essendo presenti con tutto noi stessi possiamo assaporare emozioni forti e penetranti, relazioni intense e quindi eterne. Solo così vincerà il ΧΑΙΡΟΣ sul ΧΡΟΝΟΣ, se noi si assaporerà un’esperienza di completezza eterna rivivendola ogni giorno attraverso il ricordo, sia fisico che emozionale.