Nel XXXV Congresso Nazionale AIEOP si dice che i bambini devono essere curati e seguiti da personale specializzato con le seguenti caratteristiche:

“personale con uno specifico percorso educativo, conoscenze ed esperienze pediatriche; la competenza e sensibilità del personale dovrebbero essere mantenute ad alti livelli da appropriato addestramento ed educazione continua; (devono saper) conoscere ed indirizzare i bisogni delle famiglie nella cura del loro bambino e se necessario organizzare supporti o cure alternative per il bambino per alleviare gli sforzi dei familiari; i membri dello staff supporteranno i familiari nell’affrontare situazioni critiche che un bambino potrebbe incontrare; quando un bambino sta morendo o muore, al bambino e alla sua famiglia dovrebbe essere dato ogni supporto, cura ed assistenza di cui hanno bisogno per essere aiutati nella sopportazione. Lo Staff dovrebbe intraprendere appropriata  preparazione per la perdita ed il lutto”.
(Atti del Convegno AIEOP di Ancona 26-28 Ottobre 2008)

Per saper fare tutto ciò il musicoterapista che opera in questo reparto deve avere delle caratteristiche particolari e cioé:

  • flessibilità e elasticità
  • poliedricità con ampie competenze, oltre che musicali, anche culturali e umane
  • attitudine e versatilità verso il mondo infantile e adolescente, apertura di animo e forza vitale
  • capacità di resilienza con costante monitoraggio delle proprie emozioni

Il musicoterapista deve essere dotato di una profonda e serena umanità; la conoscenza scientifica e l’abilità tecnica non bastano. Occorre non solo agire tecnicamente bene ma prepararsi a farsi una ragione della vita e della morte, elaborare una propria filosofia di vita che regga contro la forza distruttiva della malattia e che possa assorbire l’urto della negatività delle emozioni che si vivono di fronte ad un possibile precoce decesso.
Nessuno ci darà  indicazioni precise per svolgere al meglio il lavoro: insistere per entrare in stanza quando ci dicono di no, concedere tempo ai genitori del paziente, accompagnare fino all’ultimo momento di vita un bambino. Specialmente all’inizio sarà bene confrontarci con chi è più esperto o con chi ha una maggiore distanza emotiva della nostra in quel momento.
Infine al musicoterapista è raccomandato di avere capacità di resilienza: la capacità di rimbalzare, di reagire verso l’opposto quando viene colpito da un forte dolore per una  calamità o lutto, come fa una palla lanciata con forza contro un ostacolo, di adottare i comportamenti atti a sopravvivere a questo dolore e addirittura non solo superarlo (non dimenticarlo) ma  trarne forza verso una trasformazione interiore positiva.