I  tempi di terapia per le malattie oncologiche sono ovviamente  molto differenti in base al tipo di tumore. E’ importante conoscere il percorso clinico per capire  come si sviluppa  in parallelo quello musicoterapico.
Per le leucemie acute, che sono le più frequenti, la terapia dura due anni di cui il primo con un ricovero iniziale di circa un mese, poi un mese di continuazione in day-hospital, cui seguono  ricoveri brevi di tre-quattro giorni per altri due mesi. Dopo questi primi quattro mesi circa,  le terapie continuano per  altri quattro-cinque mesi  sempre in day-hospital;  segue un  anno di mantenimento con terapia per bocca e con  controlli  ogni due settimane e punture lombari ogni otto settimane.  Anche qui ci sono  delle differenze a seconda della classe di rischio e diventerebbe complicato descrivere  tutte le possibilità.
In generale, serve sapere  che  il primo ricovero,  per qualsiasi tipo di patologia,  è quello più lungo; i successivi vengono stabiliti dai protocolli in base alle caratteristiche della malattia o in base alle condizioni cliniche del paziente, ad esempio  complicanze  per infezioni o altro  o recidive.
Situazione completamente diversa è quella dei trapiantati, che possono essere ricoverati per  il trapianto del midollo osseo anche per due-tre mesi.
I tempi tra un ricovero ed un altro possono andare da un minimo di pochi giorni fino ad un massimo di circa dieci quindici.
Per i tumori solidi, nella maggior parte dei casi, è necessaria la biopsia della massa per fare la diagnosi con la  TAC,  o  la RMN per definirne l’estensione.  Subito dopo o inizia direttamente la chemioterapia, o, nella maggior parte dei casi, si esegue prima l’intervento chirurgico, che permette  spesso la rimozione completa del tumore, seguito quasi sempre dalla chemioterapia, che di solito  si svolge in cicli di  quindici-venti giorni.

I medici hanno individuato un protocollo da applicare in base al tipo di tumore e allo sviluppo della malattia e in base alla età del paziente. Noi, in parallelo, abbiamo cercato di individuare un percorso musicoterapico ‘tipo’ e abbiamo visto che questo, da una parte, protegge il musicoterapista e, contemporaneamente,  assicura al paziente il massimo rendimento del nostro sostegno, perché:

  • si attua con pari intensità durante tutte le varie fasi della malattia: al  momento del primo ricovero, durante il tempo delle terapie, fino a quando il paziente ci lascia perché ai genitori viene comunicato il follow-up per guarigione oppure perché purtroppo le cure non hanno avuto successo e, in alcuni e rari casi, il paziente muore in reparto
  • permette un minimo di previsione e progettualità